sabato 22 settembre 2012

1° Giornata: Uno X (quasi) tutti, A.C. Picchia forte in vetta

Come rompere il ghiaccio senza farsi troppo male. No, non è il titolo di un manuale pensato e scritto da qualche ardito esploratore norvegese, desideroso di incidere a fuoco (nonostante il clima) il proprio nome tra i maggiori visitatori di tutti i tempi del continente antartico; nè è il titolo di un pamphlet composto da qualche assiduo e scaltro 'aficionado' del gin tonic, in vena di rivelare i propri segreti nel preparare il proprio bibitone scacciapensieri come Bacco comanda.
Più semplicemente è il leit-motiv che traspare dall'atteso e intenso esordio della Lega Cre-Pato, che certamente fin dai suoi albori sembra mantenere le promesse di spettacolo e gol a grappoli, direttamente dai vitigni più pregiati e dai viticoltori più abili e richiesti. Ma siccome la vendemmia è un'attività che richiede tempo, pazienza, meccanismi collaudati e una certa dimestichezza nel selezionare le materie prime migliori, le  fasi di ''produzione'' iniziale non possono che essere dedicate al rodaggio, alla conoscenza reciproca, alla ricerca della forma mentis migliore. Ovvero quello che, in puro gergo calcistico, si definisce come ''primo, non prenderle''. O al massimo restituirle in egual misura.

La prima giornata del 2012/2013 è dunque un trionfo di segni X, i meno amati dallo scommettitore medio frequentatore di punti Snai, ma sicuramente, perlomeno a questo primissimo punto della stagione, tra i più apprezzati dai fantallenatori trevigiani, che possono tirare un primo e parzialissimo sospiro di sollievo dopo i primi 50 metri di questa lunga, lunghissima corsa, senza già i primi segni di ansia a far capolino durante queste intense settimane di collaudo.
Non tutti però trovano posto fin da subito nel rassicurante ''Club dei pareggi di inizio stagione", dove tutti si vogliono bene, perlomeno fino al prossimo incrocio d'armi; c'è anche chi, per inesperienza o inedia, paga da subito il primo piccolo scotto stagionale. E, chiaramente, quando tutti dividono un rassicurante piatto di zuppa calda davanti al fuoco del caminetto, la sensazione di freddo per essere rimasti gli unici fuori dall'uscio diventa fastidiosa, urticante; anche se, come in tutte le ouverture di opere liriche, il protagonista sfortunato (come tutti i personaggi dell'opera peraltro) ha la possibilità di ottenere immediato riscatto. A breve o alla lunga dipenderà dalla combinazione, calcistica e soprattutto esistenziale, di abilità propria e benevolenza del fato.

mercoledì 19 settembre 2012

Il Tempo delle Pere - Ricomincia il campionato, riparte la caccia al T.B.B.!

Questa è una storia di giovani allenatori con un cappello e un notebook di carta di riso e canna di bambù, di gesuiti, euclidei, centrocampisti coraggiosi, furbi centravanti macedoni, ma soprattutto di squadre, anzi fantasquadre, alla ricerca del loro virtuale centro di gravità permanente.

Questa è una storia, non una brutta storia di quelle narrate da Carlo Lucarelli nei suoi approfondimenti dedicati ai più intricati misteri italiani nel programma ''Blu Notte'', dove si intrecciano prestigiatori sul campo e maghi della scrivania e dove realtà e finzione si mescolano come in un calembour, seguendo l'antico aforisma coniato dal filosofo greco Anestepole (famoso soprattutto per non essere mai esistito), secondo il quale ''Ciò che distingue gli uomini dagli animali è la peculiarità di poter svolgere alcune attività all'interno delle quali emerge imprescindibile l'utilizzo di raziocinio e intelligenza, delle quali gli altri esseri viventi presenti in natura sono risaputamente sprovvisti: tra queste ricordiamo, sicuramente e in primo luogo, il fantacalcio''.


Come in tutte le storie, nulla può essere raccontato senza collocare un dove e un quando, un punto focale nel quale passato e futuro si allacciano saldamente come le mani del difensore marocchino Rachid Neqrouz sul culo di Pippo Inzaghi durante un Bari-Juventus di, ormai, una decade fa.


Vittorio Veneto, settembre 2012: riparte il fantagioco più bello del mondo abbinato all' (ex) campionato più bello del globo, sempre più depauperato di stelle e altri astri del calcio mondiale, ma non per questo privo di fascino, sfide, competizione, sfottò, ricchi premi e cotillons. E che l'attrattiva del magic giuoco non abbia subito sostanziali mutamenti lo confermano le cifre, i numeri, l'adrenalina suscitata dalla Lega che più, nel corso degli ultimi anni, ha saputo proporre spettacolo e scoprire, o riscoprire, fin dal nome stesso potenziali bidoni rivelatisi invece colpi azzeccatissimi al di là di ogni più florida previsione.

Dalle ceneri della fu Lega Nagatomo e dell'ex Lega Bradley/Battocchio ecco dunque sorgere il nuovo campionato, questa volta dedicato ad un campione, ma di infortuni, che chissà possa incontrare miglior fortuna proprio a partire dallo scaramantico omaggio qui attribuitogli: per la stagione 2012/2013, il fantacalcio vittoriese numero 1 diventa LEGA CRE-PATO.


E mentre il nostro idolo, dopo essersi congratulato per la scelta del nome tramite sms (con conseguente lesione dei tendini estensori del pollice destro), prosegue le sue cure fisioterapiche di routine, riparte quasi in coincidenza con l'apertura della stagione venatoria la caccia alla preda più grossa, allo scalpo per eccellenza con il quale tutti vorrebbero riempire quel buco per trofei ancora libero sopra il caminetto: la testa del presidente di Lega e coach dei bi-campeones uscenti T.B.B., Carlo Casagrande.



Per la formazione dagli espliciti ed inequivocabili riferimenti fallici (alla storica denominazione di ''Tiramisù la Banana col Bacio" quest'anno si aggiunge il prefisso ''Long Sky'', per ottemperare ulteriormente ai rimpianti del mister nei confronti di ciò che la natura non gli ha donato) la riconferma si presenta questa volta, se non impossibile, perlomeno molto difficile, anche per le radicali trasformazioni societarie subite nel corso di quest'estate. Mutamenti che hanno interessato non solo la rosa, impoverita dalla coatta emigrazione di massa dell'ossatura di matrice zingara che ne aveva in gran parte permesso le fortune nelle ultime due stagioni, ma anche la filosofia stessa del padrone-manager, desideroso di affidarsi in tutti i reparti a soli giocatori di nascita e origini italiane (ad eccezione del multinazionale trio di portieri presi in blocco dalla Roma).


Dall'altra parte, la concorrenza si presenta invece non solo più agguerrita e motivata che mai, ma anche rafforzata nel numero di sfidanti, che passano da 5 a 7: accanto ai confermatissimi Simone Bazzo (saldamente alla guida di un Deportivo Lassativo reduce da un discreto campionato, con un leggero calo nel finale), Igor D'Assiè (sempre effervescente, con la trasformazione del 7UP in Real Sprite, e vice-campione uscente), Paolo Pappagallo (passato da uno scaramantico omaggio ai Gunners d'oltremanica ad un ancor più scaramantico richiamo virologico-medicale con il Bayer Leverruken) e Federico Bazzo (involontario ''Paperoga'' nell'esperienza con il Chiavo Veronica e deciso al riscatto alla guida dell'ispirato Recreativo Vulva), si aggiungono infatti il tecnologico Enrico Mattiazzi (che punta a sgambettare quanti più avversari possibili al grido di A.C. Picchia) e il motoristico Giancarlo Abbate (che punta ad unire due continenti nel nome della juventinità universale adottando il Sydney FC). Parallelamente, il posto lasciato vacante da  Omar Gobbo viene ricoperto dal pallavolistico Roberto Da Dalt che, dopo averci meditato per giorni che neanche Obama sulla riforma al sistema sanitario americano, si presenta a scarichi aperti sotto il nome di Team A.S. Turbo.

Otto contendenti per una piccola, grande stella nel cielo della gloria. Otto uomini che vogliono dimostrare di avere cervello fino, ampia cultura calciofila e una spolverata di fortuna alla julienne, senza dimenticare l'obiettivo di mantenere la propria camiseta linda e scevra dallo stronzetto destinato, ancora più crudelmente del vecchio cappello da asino, all'ultimo classificato al termine della stagione.

"Ma l'ora dei preamboli è finita
è l'ora che si vada ad incominciare
A tessere la trama e poi l'ordito
A svolgere, cucire e ricamare;
Che squillino le trombe signori spettatori
Inizia la commedia, che parlino gli attori".